martedì 25 marzo 2008

Boselli: «Noi socialisti come Zapatero»

«Veltroni? Da sindaco ha chiuso alle unioni civili. è addirittura più moderato di Rajoy»


«In Italia c'è bisogno di una forte iniezione di laicità. A Roma candidiamo Grillini perché temiamo Rutelli»

da corriere.it


Enrico Boselli durante la videochat con i lettori di Corriere.it



MILANO - «Il nostro programma sui diritti civili è assolutamente identico a quello di Zapatero in Spagna. Ed è un programma chiaro: vogliamo che i diritti individuali dei nostri concittadini crescano. Non c'è alcun motivo per impedirlo. Ad esempio vogliamo il divorzio breve per chi non ha figli, una legge sulle unioni civili e norme che diano più valore alle persone nella vita di tutti i giorni». Insomma: serve un'alternativa al Pd «perché c'è bisogno in Italia di un partito che sia socialista, che è cosa ben diversa dal partito di Veltroni». Il quale, anzi, ha già il destino segnato: «Il 14 aprile si registrerà la più sonora sconfitta della storia della sinistra in Italia. E questo avverrà per colpa di Walter Veltroni». Lo ha detto il segretario e candidato premier del Partito socialista, Enrico Boselli, incontrando in videochat i lettori del Corriere.it.

«BERLUSCONI? VITTORIA SEGNATA...» - Veltroni è stato preso di mira in più di un'occasione da Boselli che non ha nascosto di essersi legato al dito l'esclusione sistematica del suo partito da un progetto che invece ha visto il coinvolgimento dell'Idv e dei radicali. Non solo: nelle sue liste il Pd «ha i campioni della casta». E per di più Veltroni «non sta facendo una campagna elettorale contro Berlusconi, sta facendo una campagna elettorale contro i suoi alleati». Ma questo non significa la strada aperta a possibili larghe intese per il dopo elezioni: «Vedo che l'inciucio è l'incubo di Casini... Io non ci credo, perché la vittoria di Berlusconi è segnata».

«EMERGENZA LAICITA'» - Ha insistito molto, Boselli, sul tema della laicità, una questione che in Italia si configura come una vera «emergenza», perché «quelle che in Italia devono ancora essere battaglie per i diritti individuali dei cittadini, in altri Stati europei sono già legge. Combattere certi diritti, come fa una parte del mondo politico, vuol dire limitare la libertà dei cittadini. Dovrebbe essere ben chiara la distinzione tra religione e stato. Invece in questi ultimi anni la politica italiana è sembrata inginocchiata davanti alle gerarchie ecclesiastiche. Il programma di Veltroni sui diritti civili è molto più moderato di quello di Mariano Rajoy, il leader della destra spagnola».

DIRITTI CIVILI A ROMA - Nella sua esperienza da sindaco di Roma, secondo Boselli, il segretario del Pd non ha mostrato una grande indipendenza dalla chiesa: «Ad esempio ha messo il divieto ad istituire il registro delle unioni civili. Eppure a Roma ci sono 60 mila persone che vivono senza essere sposate. C'è bisogno a Roma garantire più diritti civili ed è per questo che abbiamo proposto una nostra candidatura, quella di Grillini, perché penso che Rutelli possa da questo punto di vista essere anche peggio di Veltroni». E a chi gli chiedeva se non siano un insulto ai padri storici del socialismo italiano le candidature dello stesso Grillini o di Milly D'Abbraccio, simboli di un'idea diversa e più ampia di società (il primo è presidente onorario dell'Arcigay, la seconda ha un passato nel mondo del cinema hard) Boselli ha fatto notare che «proprio i Nenni, i Fortuna e i Pertini sono quelli che hanno voluto le leggi sul divorzio e sul divorzio e introdotto il diritto di famiglia» aprendo così la via all'estensione dei diritti civili nella società.

IL PS E IL PD - «Non siamo entrati nel Pd - ha poi spiegato Boselli - perché non intendevamo scioglierci e scomparire nel partito di Veltroni. L'Italia rischia di essere l'unico Paese europeo privo di un partito socialista. E poi abbiamo un programma nettamente diverso da quello di Veltron». E quale sarà la sorte in caso il Ps non acceda in Parlamento? «Garantisco fin da ora che supereremo il 4% alla Camera e trovo scandaloso l'uso politico che si fa dei sondaggi elettorali. Se si dovesse dare loro credito, Veltroni dovrebbe già andare in vacanza visto che viene dato costantemente ad almeno 8 punti da Berlusconi. Noi veniamo addirittura quotati sotto lo zero. Ma io sono fiducioso perché noi ci siamo, anche se dobbiamo farci conoscere, perché la gran parte dei media ci ha oscurato».

«VELTRONI PENSA DI AVERE PERSO» - «La verità è che Veltroni non sta facendo una campagna elettorale contro Berlusconi ma contro i suoi alleati - ha detto ancora - perché sa che il suo avversario è troppo avanti e quindi punta solo a fare arrivare il suo partito il più rafforzato possibile nella sconfitta». E per fare questo, è la tesi, ha scelto deliberatamente di tagliare i ponti con chiunque avrebbe potuto dargli fastidio. Di qui la scelta di portare avanti solo le alleanze con Di Pietro e la Bonino, «per ammiccare all'antipolitica e a quanti si contrappongono ai teodem alla Binetti», e di «escludere Boselli perché gli fa concorrenza sul fronte riformista».

«DIVERSI SOLO NELLA "L"» - Oggi, ha detto ancora il leader socialista, «la differenza tra Pd e Pdl è solo la "l"». Non solo: «Non saprei chi scegliere tra Berlusconi e Veltroni, non so chi è il meno peggio. Proviamo a pensare a cosa direbbero i giornali se negli Stati Uniti se Obama dicesse di voler candidare il figlio di Rockfeller; invece Veltroni ha fatto proprio questo, candidando il figlio di un importante imprenditore». «La domanda che dobbiamo porci in queste ultime settimane di campagna elettorale - ha aggiunto - è se sia serio da parte dei due principali candidati premier fare la gara a chi le spara più grosse».

IL CASO ALITALIA - Il leader socialista ha parlato anche del caso Alitalia, una vicenda «su cui molti dicono bugie». «Per una compagnia così non c'è futuro se non con un'intesa con un altro grande operatore europeo - ha fatto notare -. Forse qualcosa va cambiato nella trattativa con Air France, per una maggiore tutela dei lavoratori o per non penalizzare troppo Malpensa, anche se Veltroni sbaglia ad utilizzare il criterio del "ma anche" sostenendo che si possono conservare entrambi gli aeroporti con il ruolo di hub. In ogni caso, se non si fa accordo con Air France l'alternativa è il fallimento di Alitalia perché non ci sono le condizioni per andare avanti a lungo. E dopo campagna elettorale giudizio degli italiani sarà duro con chi avrà raccontato certe cose...».

LE PENSIONI - In mattinata Walter Veltroni aveva annunciato pensioni più alte da subito. Ma questo, per Boselli, significa «parlare a vanvera» perché «nessuno pensa di spiegare come finanziare queste proposte», visto che l'Italia «deve fare i conti con un debito pubblico doppio rispetto a quello di altri Paesi europei», che sulla capacità di programmazione rappresenta una vera e propria «palla al piede». «Veltroni e Berlusconi - ha detto Boselli - non dicono come vogliono fare quadrare i conti e questo è immorale».

DI PIETRO E MASTELLA - «I giudici che fanno politica sono il danno principale - ha detto ancora Boselli - perché minano l'imparzialità che i cittadini si aspettano da chi amministra la giustizia. E Di Pietro ne è l'esempio più significativo perchè non solo ha fatto il giudice ma su questo ha costruito il suo partito». Il leader socialista ha poi giustificato la scelta di offrire una candidatura a Clemente Mastella, «un gesto garantista» a difesa di un politico «distante da noi mille anni luce». Mastella - ha precisato - è tra quei «cittadini condannati in piazza già in maniera definitiva. Da garantista penso ci si debba opporre a questa giustizia-spettacolo». Tra l'altro, «è molto più facile fare una offerta garantista a chi la pensa come te, offrirla a Mastella è un gesto più difficile».

«GESU' PRIMO SOCIALISTA» - Boselli ha poi espresso dubbi sul fatto che una scelta privata come la conversione di Magdi Allam abbia ricevuto una così grande evidenza mediatica, un evento che «non favorisce il dialogo», che «non rappresenta un passo avanti ma rischia di essere un altro elemento di scontro e lacerazione». Il leader del Ps ha infine difeso la scelta di utilizzare l'immagine di Gesù Cristo per uno spot elettorale, «nulla di blasfemo», anche perché «già in passato i socialisti si richiamavano alla sua figura» e perché «è stato lui il primo socialista della storia».

Alessandro Sala
25 marzo 2008

mercoledì 5 marzo 2008

Giù le mani dai Blog!




dal sito "partito-pirata.it"


Come
Vice Presidente del Partito Pirata, sono costretto a chiedere ancora una volta la vostra collaborazione per impedire che ci venga tolto ancora un'altro pezzo di democrazia e di libertà. Questa volta è a rischio niente meno che il diritto di esprimere la propria opinione attraverso il web ed i blog, così come sarebbe previsto dall'articolo 21 della Costituzione della Repubblica Italiana.

Col favore delle tenebre. No, anzi... delle ferie


In pieno Agosto 2007, mentre l'intero paese era in vacanza, il solerte Ricardo Franco Levi, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, ha presentato un progetto di legge chiaramente concepito con il solo scopo di mettere la museruola a tutti coloro che intendono far sentire la voce della Società Civile attraverso il World Wide Web. La settimana scorsa, nel più assoluto silenzio, questo progetto di legge liberticida ha ottenuto l'approvazione del Consiglio dei Ministri, guidato da Romano Prodi. Ecco come ne ha dato la notizia Repubblica:


ROMA - Consiglio dei ministri del 12 ottobre: il governo approva e manda all'esame del Parlamento il testo che vuole cambiare le regole del gioco del mondo editoriale, per i giornali e anche per Internet. E' un disegno di legge complesso, 20 pagine, 35 articoli, che adesso comincia a seminare il panico in Rete. Chi ha un piccolo sito, perfino chi ha un blog personale vede all'orizzonte obblighi di registrazione, burocrazia, spese impreviste. Soprattutto teme sanzioni penali più forti in caso di diffamazione.


[Da Repubblica del 19 Ottobre 2007]


Scherzetto o balzello?


La prima, e la più grave, conseguenz, di questo scherzo di Halloween del nostro amato Governo è un aumento iperbolico dei costi e delle complessità burocratiche necessari per mantenere in vita un qualunque sito web, compreso un blog personale. In pratica, chiunque volesse pubblicare qualunque cosa (anche le ricette della nonna) su un blog gratuito (come Wordpress o Blogger) sarebbe comunque costretto a registrare la propria “testata giornalistica” presso il famigerato ROC (“Registro degli Operatori di Comunicazione”). Per chi non lo sapesse, il ROC è un database delle persone autorizzate dalla legge a parlare in pubblico, cioè qualcosa che esiste in due soli paesi al mondo: in Italia ed in Cina! Ecco come spiega quello che sta succedendo il quotidiano Repubblica:


“Articolo 6 del disegno di legge. C'è scritto che deve iscriversi al ROC, in uno speciale registro custodito dall'Autorità per le Comunicazioni, chiunque faccia "attività editoriale". L'Autorità non pretende soldi per l'iscrizione, ma l'operazione è faticosa e qualcuno tra i certificati necessari richiede il pagamento del bollo. Attività editoriale - continua il disegno di legge - significa inventare e distribuire un "prodotto editoriale" anche senza guadagnarci. E prodotto editoriale è tutto: è l'informazione, ma è anche qualcosa che "forma" o "intrattiene" il destinatario (articolo 2). I mezzi di diffusione di questo prodotto sono sullo stesso piano, Web incluso.”


[Da Repubblica del 19 Ottobre 2007]


Per legge, una “testata giornalistica” (come “Repubblica Online” o “Punto Informatico”) deve avere un suo Direttore Responsabile e deve essere pubblicata da una Società Editrice. Ovviamente, sia l'uno che l'altro vogliono essere pagati per il lavoro che svolgono e per le responsabilità (anche penali) che si accollano. Altrettanto ovviamente, nessun blogger sarà mai in grado di coprire questi costi. Di conseguenza, la stragrande maggioranza dei blog gestiti da italiani sono destinati a chiudere. Si noti che questo vale anche per i blog pubblicati in altre lingue e su altri mercati. Ciò che conta è infatti la residenza dell'autore.


Questo disegno di legge potrebbe quindi riuscire in qualcosa che nemmeno il governo Cinese è mai riuscito a mettere in atto: la cancellazione dei blog dalla faccia del pianeta. Incredibilmente, potrebbe riuscire in questa opera senza nemmeno varare una legge che affermi esplicitamente che gestire un blog è illegale. Una azione come questa, infatti, susciterebbe un coro di proteste. Il nostro amato Governo potrebbe riuscire in questa impresa semplicemente innalzando i costi di gestione di un blog ad un livello inaccettabile per gli
autori. Un modo molto più sottile e meno appariscente di mettere in atto una delle più odiose forme di censura che si possano concepire.

Il porto d'armi per il Blog

Ma questo è solo uno degli effetti di questo progetto di legge.

L'altro è che trasformando i blog in testate giornalistiche si trasformano i blogger in giornalisti de facto ed i loro reati da semplici maracechelle in reati penali di notevole peso. In particolare, il reato di diffamazione commesso da un blogger non sarebbe più “diffamazione semplice” ma “diffamazione a mezzo stampa”.
La differenza in termini di anni di galera e di euro di danni da pagare al diffamato è notevole.


In buona sostanza, chiunque volesse ancora dire la sua attraverso un blog dovrebbe agire con la stessa cautela di chi decide di portare un'arma sulla persona.


Le rassicurazioni di Mangiafuoco


Naturalmente, a fronte di un testo di questa gravità, steso nero su bianco, il Sottosegretario Levi sta spendendo una grande quantità di parole (vibrazioni dell'aria tra due persone) per rassicurare i blogger che “No, assolutamente! Non è nostra intenzione chiudere la bocca alla Società Civile ed ai dissidenti”. Ecco come riporta le rassicurazioni del sottosegretario il solito quotidiano “La Repubblica”:


Ricardo Franco Levi, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio e padre della riforma, sdrammatizza: "Lo spirito del nostro progetto non è certo questo. Non abbiamo interesse a toccare i siti amatoriali o i blog personali, non sarebbe praticabile".


[Da Repubblica del 19 Ottobre 2007]

Verba volant, scripta manent....

Ma è possibile una cosa del genere? O ci state prendendo in giro?

Giudicate voi stessi:

Testo della Proposta di Legge del 3 Agosto 2007” sul sito del Governo.

Il Governo riforma l'editoria. Allarme in Rete.” a epubblica Online.


Il Governo vara la Internet Tax.” a Punto Informatico.


La nuova legge sull'editoria del Governo obbligherà tutti i blog e i siti a diventare testate giornalistiche”a Civile.it.


Che fare?

Si può fare qualcosa per contrastare questo ignobile progetto di censura, degno solo della più squallida delle dittature?
Si, si può fare qualcosa. Ad esempio, si può spargere la voce. Si può far sapere all'intero paese (e, se possibile, al mondo intero) che un Governo che si autodefinisce di Sinistra, vicino al popolo e difensore della Libertà, sta cercando di cancellare l'intero “fenomeno blog” dal suo ramo di Internet.


Lo si può fare ripubblicando questo testo, così come lo trovate, sui vostri siti web, ovunque possibile.
Questo testo, infatti, contiene al suo interno un link a sé stesso.
Ripubblicandolo su molti altri siti web si fa in modo che Google (ed altri motori di ricerca) lo innalzino nel loro punteggio (“rank”) e lo presentino tra i loro risultati migliori ogni volta che un internauta cerca il termine “blog”. In questo modo, chiunque sia interessato, anche marginalmente ai blog può essere raggiunto da questo grido di allarme. Per ripubblicare il testo, basta fare un copia&incolla.


Questa tecnica si chiama Google Bombing e, a dispetto del nome è perfettamente legale e perfettamente corretta.

Potete trovare altre informazioni su questa tecnica a wikipedia: Google Bombing.


Questo è il link che mette in atto questo meccanismo:

Ovviamente, questo testo viene pubblicato con una licenza adatta a questo scopo:


Creative Commons License

Questo/a opera è pubblicato sotto una Licenza Creative Commons.


In oltre potete firmare la petizione che abbiamo aperto per contrastare questo disegno di legge:

Firma la petizione

Grazie della vostra collaborazione

Alessandro Bottoni


http://www.alessandrobottoni.it/


http://www.oceanidigitali.it/


alessandro.bottoni@infinito.it


alessandrobottoni@interfree.it



Per favore, se proprio volete scrivermi, inserite la frase “Google Bombing per la libertà dei Blog” nell'apposita riga “Subject” (“Oggetto”) del vostro messaggio di posta elettronica.




Inserito da admin il Ven, 19/10/2007 - 10:37

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